Leonardo da Vinci: La mia storia

Ciao! Mi chiamo Leonardo. Forse hai sentito parlare di me. Sono nato tanto tempo fa, nel 1452, in una piccola e soleggiata cittadina italiana chiamata Vinci. Fin da bambino, ero un po' diverso dagli altri. Mentre i miei amici passavano le giornate a correre e a giocare, io ero affascinato dal mondo che mi circondava. La mia mente era sempre piena di domande. Perché il cielo è blu? Come fanno gli uccelli a volare? Passavo ore intere sdraiato sull'erba, osservando le nuvole che cambiavano forma e il modo in cui il vento faceva danzare le foglie degli alberi. La natura era il mio libro di testo preferito. Portavo sempre con me un taccuino e una matita, e disegnavo tutto ciò che vedevo: i petali delicati di un fiore, le ali intricate di una libellula, il vortice dell'acqua in un ruscello. Non volevo solo guardare le cose; volevo capirle. Ogni schizzo era un tentativo di svelare un piccolo segreto dell'universo. Questa curiosità infinita, questo desiderio di sapere come funzionava ogni cosa, è stata la vera forza motrice di tutta la mia vita, guidandomi in avventure che non avrei mai potuto immaginare.

Quando compii quattordici anni, nel 1466, mio padre capì che la mia passione per il disegno era più di un semplice passatempo. Così, mi mandò nella grande e vivace città di Firenze per diventare un apprendista. Immagina di lasciare la tua tranquilla cittadina per le strade affollate di una delle città più importanti del mondo! Fui accolto nella bottega di un maestro molto famoso, Andrea del Verrocchio. La sua bottega era un luogo magico, pieno di odori di vernice, polvere di marmo e il suono costante di martelli e scalpelli. Lì non imparai solo a dipingere. Il maestro Verrocchio mi insegnò a fare di tutto: a mescolare i pigmenti colorati per creare le vernici, a modellare l'argilla per creare sculture, e persino a lavorare su progetti di ingegneria. Fu lì che capii una cosa fondamentale: l'arte e la scienza non erano due mondi separati, ma due facce della stessa medaglia. Per dipingere una mano in modo realistico, dovevo studiare come funzionano i muscoli e le ossa al di sotto. Per catturare la luce del sole su un viso, dovevo capire come la luce crea le ombre. Iniziai a vedere il mondo con occhi nuovi, quelli di un artista che era anche uno scienziato.

Con il passare degli anni, la mia fama di artista crebbe. Duchi, principi e persino il re di Francia mi chiesero di lavorare per loro. Fu un periodo molto impegnativo ma incredibilmente eccitante. In quegli anni, ho creato alcune delle mie opere più famose. Una di queste è un enorme dipinto murale chiamato "L'Ultima Cena". Volevo catturare il momento esatto in cui Gesù dice ai suoi apostoli che uno di loro lo tradirà. Ho cercato di dipingere lo stupore, la paura e la tristezza sui loro volti, rendendo la scena viva e piena di emozioni. Poi c'è il ritratto di una donna di nome Lisa, che oggi tutti conoscono come la "Monna Lisa". Ho lavorato per anni su quel dipinto, cercando di catturare il suo sorriso misterioso e sfuggente. Ma avevo un segreto. Di notte, quando tutti dormivano, riempivo i miei taccuini non solo di disegni, ma anche di invenzioni. Progettavo macchine che potessero volare come uccelli, carri armati corazzati per la battaglia, e persino tute da palombaro per esplorare i fondali marini. Erano idee folli, centinaia di anni avanti rispetto al mio tempo, ma per me sognare queste possibilità era tanto importante quanto dipingere.

La mia vita è stata un lungo viaggio alla scoperta della conoscenza. Ho sempre creduto che non si smette mai di imparare, fino all'ultimo giorno. Ho concluso la mia vita in Francia, nel 1519, ospite del re. Anche se il mio corpo ha smesso di vivere, sento che le mie idee e la mia arte non si sono mai fermate. Sono rimaste nei miei dipinti e nei migliaia di fogli dei miei taccuini. Guardando indietro, spero che la mia storia ti ispiri a non smettere mai di essere curioso. Fai domande, osserva il mondo con attenzione e non aver paura di esplorare sia la bellezza dell'arte che le meraviglie della scienza. Sono solo due modi diversi, ma ugualmente belli, per capire il fantastico mondo in cui viviamo.

Domande di Comprensione della Lettura

Clicca per vedere la risposta

Answer: Significa che la curiosità era la cosa più importante che mi spingeva ad agire, a imparare e a creare. Era come il motore che faceva andare avanti la mia vita.

Answer: I miei dipinti sembravano più reali perché non mi limitavo a dipingere quello che vedevo. Studiavo la scienza dietro le cose: come funzionano i muscoli per dipingere le persone in modo realistico e come la luce crea le ombre per dare profondità alle immagini.

Answer: Potrei averli tenuti segreti perché le mie idee erano così avanzate per i miei tempi che la gente avrebbe potuto pensare che fossi strano o addirittura pazzo. Forse erano anche solo i miei sogni personali, non destinati a essere condivisi con tutti.

Answer: Due dipinti famosi menzionati sono 'L'Ultima Cena' e la 'Monna Lisa'. 'L'Ultima Cena' è speciale perché è un grande dipinto murale che cattura un momento molto drammatico ed emotivo. La 'Monna Lisa' è speciale per il suo sorriso misterioso e sfuggente che affascina le persone ancora oggi.

Answer: Probabilmente mi sentivo meravigliato e ispirato. Questo sentimento ha influenzato il mio lavoro perché non solo li disegnavo, ma cercavo di capire come facessero a volare, il che mi ha portato a progettare le mie macchine volanti.